ti credevo più romantico

Friday, February 23, 2007


Faceva la doccia. Si spogliava. Faceva l'amore. E la sua vita privata veniva messa in rete. Ma lei non lo sapeva. Pura commedia scollacciata: a metà tra una spiata dal buco della serratura con Edwige Fenech e il Merlo maschio con Lando Buzzanca e Laura Antonelli. Stavolta, però, la spiata non avveniva attraverso la porta, ma la finestra, quella del web... lui aveva piazzato la webcam nel bagno o nella camera da letto. E lei, una quarantenne, faceva le cose che fan tutte: si cambiava, s'insaponava sotto la doccia. Gli agenti - che indagavno sui filmati pedofili on-line - magari per rilassarsi sono rimasti a vedere e dopo un po' hanno pensato: troppo disinvolta. "Era palese che fosse ripresa a sua insaputa", dice il dirigente della polizia postale di Imperia Ivan Bracco. Così sono risaliti all'utenza e hanno informato la donna: "Signora, lo sa che la gente la sta vedendo nuda su Internet?". Dopo un sopralluogo la scoperta delle webcam nascoste. Il marito ora si è beccato una denuncia per violazione della legge sulla privacy e per interferenza nella vita privata: rischia da 6 mesi a 4 anni di reclusione. Ha tuttavia spiegato che non l'ha fatto a scopo di lucro, ma - come faceva Lando Buzzanca con Laura Antonelli - per puro piacere personale. Povero merlo maschio

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Friday, February 09, 2007

COPPIE DI FATTO

Allora, il Papa ha ripreso a baccagliare. E non gli piacciono i Dico, perché Lui è preoccupato per le leggi che riguardano “la trasmissione e la difesa della vita, la malattia, l'identità della famiglia e il rispetto del matrimonio". Ok, va bene, noi siamo per la morte… siamo la lobby del cimitero, siamo gli amici della putrefazione. L’ha detto il Papa: a noi piace morire, yuuuuuh. MOR-TE! MOR-TE! MORT-TE! E tu che fai ancora in vita/è il momento della dipartita....

Però Mister Raztinger, Vi vorremmo informare di una cosa, se ancora non l’avete capito: i Dico sono appena un gradino sopra la stretta di mano.

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Wednesday, February 07, 2007

Mai sbagliare autobus. Sapete che è successo in Malesia? E' successo che una donna ha sbagliato a prendere quello giusto ed è tornata a casa dopo 25 anni. Jaeyaena Beurraheng, analfabeta, 51 anni all'epoca, pensava che il suo autobus stesse viaggiando verso il sud della Thailandia. E invece era diretto verso il Nord. Si è ritrovata così a 1200 chilometri a nord di Bangkok. Poi ha preso un altro autobus sbagliato ed è andata ancora più a Nord. Così ha trascorso cinque anni vivendo come una vagabonda, senza comunicare con nessuno. Nell'87 è stata arrestata e portata in un centro di accoglienza, dove l'hanno creduta muta. Ma ultimamente ha incontrato tre studenti che parlavano la sua lingua, a loro ha raccontato la sua storia. E' stata allora riportata a casa e lì ha riabbracciato i suoi otto figli.

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Wednesday, January 31, 2007


Una squallida pubblicazione della vita privata
Diciamolo subito: a Berlusconi devo gran parte della mia carriera, ma gli devo anche il mio declino. E quindi, in questa fase della mia vita, lo detesto. Ma su questa vicenda non posso che parteggiare per lui. “Parteggiare”, è questo il problema, perché la dimensione pubblica di quello che dovrebbe essere risolto nel privato, obbliga a prendere posizione, a schierarsi. A pubblicizzare la vita. Così eccoli, i giornalisti, che si affannano a raccogliere commenti e opinioni. Lo scandalo, signori miei, è che ora la lettera di Veronica B. (nella foto) appaia come un riscatto, e non come quello che è in realtà: una squallida pubblicazione della vita privata. Non fa scandalo solo perché la querelle ha un sapore televisivo, troppe ne abbiamo viste, di diatribe così in tv. E se va in tv allora può andare.

Fermo subito tutti quelli che diranno: eh, ma lui aveva detto così e colà, aveva fatto il piacione. Il problema non è questo, pensare che sia questo vuol dire essere avari di analisi. Il privato di Berlusconi era stato “spiato”, come sempre; mentre Veronica Lario lo ha pubblicato.

L’unica risposta giusta, se vi chiedono un commento, non può che essere: fatti loro.

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Tuesday, January 30, 2007


Che figuraccia: Paul Wolfowitz, capo della banca mondiale e teorico della guerra preventiva, si è fatto beccare con i calzini bucati in Moschea. Chissà se mentre lo portavano lì, a Edirne in Turchia, avrà pensato: Oh, cazzo. Che magari la sveglia - come per i comuni mortali - non era suonata e gli avevano detto Paul, sbrigati, e lui si era messo addosso i primi cenci che aveva trovato in camera stile due minuti di Fantozzi "per vestirsi e correre alla fermata dell'autobus che passa alle 8, 02". Così una volta in Moschea aveva solo due scelte, Paul Wolfowitz: la crisi diplomatica, con tanto di sfida del tipo: "no, io le scarpe non me le tolgo, ho le mie tradizioni"; oppure sperare nel profilo basso e nella pietà del paparazzo. Alla fine ha scelto per la seconda: "Calzini rotti, eppure bisogna andar". E il paparazzo sorrise e scattò. Così eccolo, il banchiere che dovrebbe pensare ai poveri, mentre china il capo sulla sconfitta dei suoi alluci al vento. E la foto ci mette un nulla a finire su televisioni e giornali: lui, il falco di Bush che costringe i Paesi poveri a pagare interessi sui prestiti a quelli ricchi per un miliardo e 700milioni di dollari, sbattuto in prima pagina. Se qualcuno vuole la sua testa, però, adesso si premunisca: fargli le scarpe infatti non basterà.

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