ti credevo più romantico

Monday, November 27, 2006

Nella vita bisogna andare agli appuntamenti già mangiati.

Diana.

E' lì, al ristorante. Io sto cenando con una però mi piace Diana, seduta al tavolo con un tipo. Dico alla mia:
- Vado in bagno.
- Ma sei andato dieci minuti fa.
- Sì, ma c'è una gnocca mostruosa e ho pensato che ti dicevo che andavo al bagno e poi cercavo di rimorchiarmi lei.
La mia mi guarda come si guardano i vampiri, mentre ti stanno per azzannare.
- Stronzo! - dice.
E io penso: "Ce l'ho".
Vado.
Mi alzo e mi avvicino al tavolo dei piccioncini.
- Ehi, ciao... mi chiamo Gerry.
- Ti conosco, sei un comico. Io mi chiamo Diana - mi dice Diana, con la sua voce cinguettante. E io già mi arrapo (ma mi sarei arrapato anche se avesse avuto quella di Yma Sumac o di Nando Gazzolo. Sono uno dall'arrapamento facile, io).
Il suo uomo allunga la mano verso di me. Io dico:
- Sì, senti, la sega me la fai dopo - e poi a Diana - Ciao, Diana, che ne dici se domani sera ceniamo e poi andiamo a letto insieme?
- Stai scherzando, vero? - mi fa lei, diventando color morte.
- Ho capito, - rispondo - vengo già mangiato.
Vabbè, tralascio di raccontarvi le reazioni, la fuga e il fatto di aver perso due donne in una sera (e di aver perso una possibile nuova amicizia, ma questo l'avevo messo in conto). Ma quello che domando è: perchè le donne si comportano così?
Chi ha la risposta?

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Friday, November 24, 2006

Il dindarolo del Papa

Allora, la scena è questa: Monsignor Padovese sta in Vaticano. Va da Ratzinger e gli dice:
- Santità, in Turchia c'è stata un'indondazione, 50 morti.
- In Turchia? I morti? Poferi pampini turchi, precherò per l'oro...
- Per loro?
- Per l'oro, per l'oro.
- Vabbè Santità. Hanno bisogno di un aiuto materiale...
- Pene, pene. Ftante prechiere.
(Più che tedesco il Papa sembra Eta Beta).
- Eh, sì, Santità. forse, con una Vostra offerta...
- Mia oferta?
- Vostra, Santità.
- Mia oferta? Ti Papa Penedeto?!
- Vostra, Santità.
Allora Benedetto caccia fuori il dindarolo e dice:
- Io ho tiecimila euro.
- Beh, santità, diecimila euro sono un po' pochini...
- Oh, però tante tante prechiere.
- Ah, be', se ci aggiungete anche le preghiere.

Insomma, la notizia è che il Papa ha donato 10mila euro per i morti nell'ultima inondazione in Turchia. Chissà come verranno spesi: due strisce pedonali? Un semaforo? Un camion carico di mocio Vileda?
Secondo me coi 10mila euro ci aprono un comitato di controllo per le donazioni del Papa.
Avete capito che bell'ufficio stampa che ha il Papa? Il 28 novembre se ne andrà in Turchia. Prima lo detestavano. Ora sarà davvero difficile contenere il tifo da stadio.

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Thursday, November 16, 2006

C'è gente che mi chiede: Gerry, ma cosa dicevano i grandi di te? Ho allora pensato bene di elencare una serie di giudizi che mi sono stati tributati durante la mia vita professionale. Eccoli.

I GIUDIZI DEI GRANDI SU GERRY BELLOTTO

«Mmh… c’era questa trasmissione… e questo italiano idiota che mi faceva domande idiote… mi dicono che in Italia abbia un successo enorme… ma a me sembrava solo un idiota».
(Miles Davis)

«INTERVISTATORE: C’è qualcosa o qualcuno che può rappresentare tutto quello contro cui ha lottato, nella sua vita?
ALBERTO MORAVIA: Gerry Bellotto».
(da un’intervista ad Alberto Moravia)

«Gerry era un geniaccio. C’aveva una faccia che poteva essere qualsiasi cosa, via. Per le nostre commedie era perfetto, piaceva a tutti. E poi aveva una determinazione che non avevo mai visto. Non so se fosse un grande attore. Ma era di certo un grande personaggio. E poi non è stato mica un caso se i Gerry’s hanno avuto tutto questo successo. Lei che ne dice?».
(Renzo Montagnani)

«Un giudizio su chi?!».
(Rudolf Nureyev)

«Ho cercato di dirglielo che si sarebbe rovinato, con tutto quell’alcol. Non mi ha mai dato retta. Mai. Un altro drink?».
(Tom Waits)

«CARMELO BENE: Sei una merda, Bellotto.
GERRY: Anche lei, Maestro, non scherza mica.
CB: Ma tu sei morto. La tua putrescenza mi nausea, i tuoi rancidi effluvi mi sovrastano. Scomparisci!
G: Credo che dovrà scomparire lei, Maestro. Questo è il mio show».
(Da una puntata del Crazy show con Carmelo Bene)

«Gerry Bellotto? L’anima di un burattino e il corpo di un sognatore».
(Federico Fellini)

«Gerry Bellotto? Never heard him. He’s a football player?»
(Jerry Lewis)

Friday, November 10, 2006

Spesso mi chiedono: Gerry ma tu come fai con le donne... sei veramente il migliore. E poi, mentre sono lì che gongolo, aggiungono: sei il più grand... come fai a provarci con tutte tutte tutte? E allora, solo per i miei fans, ecco qualche pillola sui miei trucchi per sedurre o, semplicemente, provarci.

COME SI FA CON LE DONNE

  1. Se non ci provi tu ci prova un altro. Se ci prova un altro vuol dire che non ci hai provato tu;
  2. L'orgoglio è una cosa, la dignità è un'altra. Rinuncia al primo, mai alla seconda;
  3. Se ti piace va' da lei e dille che rivuoi conoscerla senza giri di parole. In amore non ci si dichiara, ci si costituisce;
  4. Quelli che ti invidiano quando l'hai conquistata sono gli stessi che ti irridevano quando la corteggiavi;
  5. L'importante non è colpire ma sapere incassare. Essere rifiutati non è un buon motivo per smettere di desiderare tutte le altre. Se hai paura del rifiuto le donne te lo leggono in faccia. Se non rischi non ne avrai nessuna.
  6. Sbalordiscila: meglio andare sopra le righe che sembrare una fotocopia in una risma di fotocopie;
  7. Parlale di lei, non di te;
  8. Non nascondere il tuo desiderio ma conta fino a dieci prima di proporle di farti un pompino.
  9. Facciamo fino a venti.
  10. Sorridi. Sempre. Anche nella dèbacle.

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Sunday, November 05, 2006

MI GIUNGE ADESSO UN POST DI UN'ANONIMA CHE VALE LA PENA RIPORTARE QUI. MA PIù CHE UN POST LO DEFINIREI UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA CONTRO IL MANIFESTO UFFICIALE, QUELLO DEDICATO ALL'ELIMINAZIONE DELLE PROFUMERE (coloro che offrono inequivocabili segni della propria disponibilità per poi negarsi). GERRY. PS. SI RICORDA IL GRANDE CONCORSO "RACCONTA LA TUA PROFUMERA DEL CUORE" Inviate qui i vostri racconti

Profumere si diventa, non c’è predisposizione genetica. Non è neanche una questione culturale. Per questo propongo un contro manifesto, un manifesto contro quello di Gerry. Quando profumere si diventa…

MANIFESTO PER ABBATTERE QUELLI CHE FANNO DIVENTARE LE RAGAZZE PROFUMERE

Quelli che fanno diventare le ragazze profumere…
1. Sono egocentrici, megalomani, pieni di sé. Per questo pensano di essere sempre nel giusto e di essersi sempre comportati nel migliore dei modi;
2. Come tutti gli uomini hanno un unico obiettivo nella vita: portare al letto una donna. Il loro problema è che non solo non aspettano due anni (come dice Gerry) per avanzare richieste, ma non aspettano neanche due giorni. La buttano là ancora prima di conoscerti. Dietro ogni cosa che fanno o che dicono il loro sguardo tradisce solo una incontenibile voglia di scopare;
3. Pensano che basti offrirti un gelato, passare a prenderti o riaccompagnarti a casa per farti credere che ti vogliono bene;
4. Non ti chiamano mai. A loro non interessa sapere come stai, dove sei, cos’hai fatto ieri, niente messaggi, niente telefonate. Se si fanno sentire è solo perché dovete accordarvi per uscire;
5. Forse pensano che di tutto questo le ragazze non si accorgano;
6. Per questo se alla fine si prendono un due di picche hanno anche il coraggio di dare la colpa alle profumere, che loro stessi e quelli come loro hanno contribuito a formare.

Ma a quel punto W LE PROFUMERE!

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Saturday, November 04, 2006

COMINCIA OGGI IL GRANDE CONCORSO: RACCONTA LA TUA PROFUMERA DEL CUORE. I MIGLIORI RACCONTI DI PROFUMERE VERRANNO PUBBLICATI QUI, PER LA VENDETTA FINALE. COMINCIO IO. GERRY. SCRIVETE!

La mia profumera del cuore è Francesca A., scuole elementari.
Francesca A. era: bruttina, lentiggionosa, sdentata, manico di scopa ma si comportava come se fosse la bambina più bella del mondo. E quindi era la bambina più bella del mondo. Quando ti manca la grammatica della vita è sempre così, quello che vedi è sintassi.
Naturalmente ne ero cotto.
E naturalmente anche lei di me. Apparentemente. Mi lanciava quei bei sorrisi con tutti e cinque i denti, e io mi smarrivo tra gli spazi. Poi, però, preferiva Flavio T.
Flavio T., naturalmente, era uno stronzo. Antipatico, fastidioso, sgradevole. E ogni volta che con Francesca A. sembrava fatta, ecco che le sue labbra si posavano sulla guancia di Flavio T.
- Tu sei diverso dagli altri, Gerry - mi lusingava Francesca A. lanciandomi quelle belle occhiatone dai suoi occhi lievemente strabici. Poi se la faceva con quello uguale, però.
Passai gli anni delle elementari a imitare Flavio T.: vestivo come lui, m'inventavo tifoso della sua stessa odiosa squadra di calcio (che tanto sembrava attizzare Francesca A.), cercavo di essere come lui: banale. E alla fine diventai come lui.
Ma Francesca A. non sembrò apprezzarlo.
- Non ti piaccio, Francesca? - le dissi in uno di quei giorni in cui i suoi sorrisi a cinque denti mi mancarono particolarmente.
- No, Gerry. Tu sei come tutti gli altri.
Era cresciuta, Francesca A. E' bello quando i tempi non coincidono, 'fanculo.
Non la rividi mai più, la scuola era ormai finita.
L'ho cercata, su Internet., ma sembra dissolta.
Ancora oggi non capisco. Ancora oggi ho capito solo che per piacere non devo essere me stesso, ma uguale a me stesso. Ancora oggi Flavio T. è il mio peggior nemico. E Francesca A. la regina delle profumere.

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